Grigna Meridionale (Grignetta)
Grigna Meridionale (Grignetta)
La Grigna Meridionale, più conosciuta con l'appellativo di "Grignetta", è la sorella minore dei due massicci che compongono il "Gruppo delle Grigne".
Il suo profilo dentellato rievoca alla memoria un maestoso Duomo gotico del XII secolo, con le sue guglie frastagliate e i pinnacoli di roccia che svettano protendendosi verso il Divino.
Con la stessa devozione con cui un fedele accederebbe alla Cattedrale di Chartres, chi ascende verso la vetta della Grignetta è invitato alla meditazione a alla contemplazione del bello attraverso giochi di luci e ombre, boschi incantati e rocce ostili che le fanno da guardiane.
Rifugio Rosalba
Il Rifugio Rosalba è un punto d'appoggio strategico situato a 1730m di altitudine che sorge sulla Cresta occidentale della montagna, incastonato come una gemma tra la Val Monastero e la Val Scarettone nella zona del "Colle del Perstusio".
L'idea del Rifugio nasce all'inizio del XX secolo con gli alpinisti milanesi Davide Valsecchi, Mario Tedeschi e la guida di Val Masino Bortolo Sertori. Reduce dalla salita integrale della Cresta Segantini e costretto con i compagni ad un bivacco al Colle del Pertusio, Valsecchi intravede l'opportunità di progettare un Rifugio che possa offrire riparo a comitive in difficoltà, in ritardo o semplicemente in cerca di riposo. Il progetto viene realizzato dall'architetto Giovanni Alfieri e finanziato da Valsecchi e prevede una struttura molto semplice in legno, una sorta di prefabbricato.
Inizialmente viene montata a Milano nel giardino dell'architetto e una volta ultimata viene smontata e trasportata a spalla sul Colle del Pertusio. Durante l'inaugurazione nel Luglio 1906, Valsecchi dona la capanna alla Sezione di Milano del CAI dedicandola alla neonata figlia Rosalba che quel giorno viene portata al rifugio all'interno una gerla. Negli anni successivi la capanna subisce ammodernamenti e ampliamenti, fino a quando nel 1955 viene adibita a locale di servizio con l'inaugurazione dell'attuale Rifugio Rosalba. Nel 1983 la struttura originale viene definitivamente smantellata.
Bivacco Ferrario
La costruzione del Bivacco Ferrario viene ordinata dalla vedova dell’alpinista milanese Bruno Ferrario, scomparso con Arnaldo Tizzoni sul Pizzo Cassandra nel 1964. Il progetto viene affidato all’architetto Mario Cereghini che definisce la struttura un igloo sacro, non un semplice bivacco ma un luogo dal significato più ampio, consacrato alla memoria di chi è scomparso in montagna.
Portare in cima alla Grignetta la struttura metallica non si rivela però impresa semplice, dapprima si tenta il trasporto utilizzando un elicottero dell'Aeronautica Militare destinato al soccorso alpino ma a causa di forti venti, nebbia e anche l'avaria di un motore l'impresa non solo non viene portata a termine ma l'igloo, a causa di un improvviso colpo di vento, rotola rovinosamente fino a valle.
Sono "I Ragni", guidati da Riccardo Cassin e Dino Piazza, che decidono di costruirlo direttamente in vetta portando in quota i pezzi prefabbricati attraverso una rudimentale teleferica. L’inaugurazione avviene il 4 Novembre 1968.